Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è da anni impegnato in iniziative volte a promuovere e diffondere modelli di produzione e consumo sostenibile, in linea con le azioni previste dalle norme e dalle politiche governative nell’ambito dell’Accordo di Parigi e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 a livello globale, con le politiche del pacchetto “Fit for 55” a livello europeo e con le azioni previste dal Piano per la Transizione Ecologica e la Nuova Strategia per l’Economia Circolare a livello nazionale.
L’obiettivo è di guidare il Paese verso un'economia a basso impatto di carbonio in cui siano garantite, allo stesso tempo, la tutela e la valorizzazione del territorio e delle comunità che lo abitano, la gestione razionale e l’uso sostenibile e circolare delle risorse. Il concetto di sostenibilità, che integra le dimensioni economica, ambientale sociale e culturale, la possibilità di misurarla e migliorarla attraverso indicatori multicriterio, l’accessibilità alle informazioni degli impegni assunti dalle imprese e dei risultati raggiunti sono elementi sempre più radicati nel sistema economico e nella gestione dei territori, rappresentando un valore aggiunto per le imprese, per i consumatori, per le amministrazioni e per i cittadini.
Molte aziende e industrie italiane in questi anni hanno saputo interpretare e concretizzare i principi della sostenibilità diventando un modello di riferimento nelle politiche industriali sostenibili del proprio settore e un esempio trainante per tante piccole e medie aziende. Processi di produzione più efficienti e sistemi di gestione ambientale migliori possono permettere, da un lato, di ridurre in maniera significativa l’inquinamento, le emissioni dei gas a effetto serra, la produzione di rifiuti e il consumo delle risorse; dall’altro portano benefici per le imprese, in termini di taglio dei costi di produzione, riduzione della dipendenza da materie prime e vantaggio competitivo sui mercati in cui cresce la domanda di prodotti ad elevata qualificazione ambientale.
Risulta pertanto di fondamentale importanza promuovere il più possibile la diffusione della certificazione volontaria tra le imprese in quanto, anche grazie ai meccanismi della competizione ed emulazione propri del mercato, è possibile stimolare il miglioramento delle prestazioni di sistema.